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I PURITANI di Vincenzo Bellini   -   Trama, Libretto, Opera completa e Personaggi

Frontespizio libretto

I puritani e i cavalieri, meglio conosciuto con il titolo breve I puritani, è un'opera seria in tre atti di Vincenzo Bellini su libretto di Carlo Pepoli, tratto dal dramma storico di Jacques-François Ancelot e Joseph Xavier Boniface: Têtes rondes et Cavaliers.

Ultima opera di Bellini, fu composta in nove mesi, dall'aprile del 1834 al gennaio del 1835, un tempo eccezionalmente lungo per l’epoca, durante il quale l'impianto drammaturgico fu  radicalmente trasformato e il compositore guidò da vicino il lavoro dell’inesperto librettista.

L’opera fu rappresentata per la prima volta al Théâtre Italien di Parigi il 24 gennaio del 1835, con esito trionfale.

Sebbene inizialmente fosse stata strutturata in due atti, l'opera fu suddivisa in tre atti poco prima dell'andata in scena; la modifica scaturì dalla volontà di invertire l'ordine della Scena di Elvira ("Qui la voce sua soave") e del Duetto tra Riccardo e Giorgio, la cui stretta "Suoni la tromba, e intrepido" inevitabilmente provocava una richiesta di bis.

Alla vigilia della prima rappresentazione, l’ eccessiva lunghezza dello spettacolo impose il taglio di tre brani, oggi sovente riproposti in occasione degli allestimenti:

  -  Il cantabile del terzetto tra Arturo, Riccardo ed Enrichetta (atto I) Se il destino a te m'invola
  -  Il cantabile del duetto tra Arturo ed Elvira (atto III) Da quel dì ch'io ti mirai
  -  La stretta del finale (atto III) Ah! sento o mio bell'angelo

Contemporaneamente alla versione per Parigi, Bellini preparò una versione destinata a un allestimento per il Teatro S. Carlo di Napoli, che avrebbe dovuto avere come protagonista Maria Malibran, e in cui la parte di Riccardo avrebbe dovuto essere sostenuta da un tenore. Per questa versione Bellini modificò alcuni numeri dell'opera, trasportandoli nella maggior parte dei casi a tonalità più gravi; inoltre il Duetto tra Riccardo e Giorgio fu soppresso, perché politicamente pericoloso, e sostituito da un breve recitativo. L'allestimento non ebbe però luogo, in quanto la partitura arrivò a Napoli in ritardo. Tale versione dell’opera fu riscoperta ed eseguita solo negli anni Ottanta del Novecento.

Scarica il libretto

Personaggi

  • Arturo Talbo, cavaliero e partigiano degli Stuardi - tenore
  • Elvira, figlia di Lord Valton - soprano / mezzosoprano nella versione napoletana
  • Sir Riccardo Forth, colonnello puritano - baritono / tenore nella versione napoletana
  • Sir Giorgio, colonnello in ritiro, fratello di Lord Valton - basso
  • Enrichetta di Francia, vedova di Carlo I - mezzosoprano
  • Lord Gualtiero Valton, generale governatore puritano - basso
  • Sir Bruno Roberton, ufficiale puritano - tenore
  • Soldati di Cromwell, araldi e armigeri di Lord Arturo e di Lord Valton, puritani, castellani e castellane, damigelle, paggi, servi - coro e comparse

Trama

L'azione si svolge a Plymouth, in Inghilterra nel XVII secolo, al tempo di Oliver Cromwell. La storia d'amore si intreccia con lo scontro politico fra il partito dei Puritani e quello degli Stuart, dopo la decapitazione di Re Carlo I.
  • ATTO I
Scena: la fortezza di Plymouth. La notizia che Elvira Valton sta per sposare Arturo Talbo, addolora Sir Riccardo Forth, cui Gualtiero Valton aveva in precedenza promesso la mano della figlia. Quando la cerimonia sta per avere inizio, Arturo, partigiano degli Stuart, riconosce in una misteriosa prigioniera che sta per essere accompagnata in tribunale, Enrichetta Maria di Francia, la regina spodestata. Con un espediente, facendola passare per la sua sposa grazie al velo che la stessa Elvira, per gioco, le ha posto sul capo, Arturo riesce a lasciare le mura insieme alla prigioniera. Prima di fuggire, i due incontrano Riccardo, che li lascia partire, ben contento di liberarsi del rivale. Saputo che il promesso sposo è fuggito con una donna, Elvira impazzisce.
  • ATTO II
La scena si svolge in una sala del castello: lo zio Giorgio racconta commosso ai presenti la follia di Elvira. Poco dopo compare la fanciulla, delirando e invocando l'amato Arturo. Giorgio cerca di convincere Riccardo a non trascinare il rivale dinanzi al tribunale, poiché egli non è l’unico colpevole della fuga di Enrichetta. La resa dei conti sarà piuttosto l'incombente battaglia tra i puritani e i seguaci degli Stuart.
  • ATTO III
La scena si svolge "in un giardino a boschetto, vicino alla casa d'Elvira". Durante un terribile uragano, il fuggitivo Arturo, inseguito dai soldati dell'esercito puritano, tenta di avvicinarsi alla casa dell'amata. Ella sta intonando la loro canzone d'amore e Arturo le risponde con la stessa melodia. Elvira lo riconosce e lo raggiunge. L'emozione è talmente forte da farle tornare la ragione, ma subito l'esercito fa irruzione e circonda i due innamorati. Per Arturo è stata già decisa la condanna a morte quando uno squillo di tromba annuncia la definitiva sconfitta degli Stuart. Per celebrare la vittoria, Cromwell decreta un'amnistia che pone fine ai tormenti di Arturo ed Elvira.
 

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Edizione del Teatro Comunale di Bologna del 2009

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